In realtAi?? mi sono trovato piA? volte a Traversetolo per via che
capolavoro dello scultore che fu amico di Gabriele D’Annunzio
Circa due mesi orsono tenni una lectio magistralis dal titolo “Il Monumento ai Caduti di Casarano. Il recupero esemplare della Vittoria alata, . un monumento capolavoro di Renato Brozzi (Traversetolo Parma 1885, storico scultore della prima metAi?? del Novecento”, in Casarano Lecce nel Palazzo De Lorenzi per significare e storicizzare il lavoro di restauro della “Vittoria Alata” di Renato Brozzi. Il monumento ai Caduti di Casarano, eccelso capolavoro scultoreo, dell’orafo e scultore prediletto da D’Annunzio, era tornato a nuovo splendore grazie al prezioso concorso di restauro messo in piedi da un comitato cittadino nei nomi di Fabio D’Astore, Alessandro De Lorenzi, Luigi Marrella, Martino Nicolazzo e Giuseppe Rausa; azione questa di eccezionale livello civico e culturale ad opera di cittadini cui va il merito e il plauso non solo della terra salentina, ma di tutti i Beni Culturali d’Italia, per doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online, doctor who prescribe cialis online. questo gesto munifico di valorizzazione del patrimonio della nostra nazione. Ed A? cosAi?? che si riscopre la figura di un esponente di spicco dell italiana del primo Novecento, orafo prediletto di D ammirato animalier, scultore, cesellatore a sbalzo, protagonista nel Padiglione italiano dell parigina del 1925.
Il Monumento ai Caduti di Casarano
Seguiamone un po’ la storia di questo monumento. Il primo atto ufficiale di realizzare un monumento ai Caduti di Casarano A? stata una lettera del sindaco Amedeo Casto datata dicembre 1921; fu costituito un “Comitato per il monumento dei Caduti di Casarano” sia per il reperimento dei fondi che per l’individuazione dell’artista che lo avrebbe ideato e compiuto. Anche tal Renato Brozzi fu invitato a partecipare alla consultazione con l’invio di un bozzetto, tanto che a marzo i termini del contratto furono definiti e firmati, e Brozzi si impegnava a completare entro il 30 luglio la modellatura e la fusione dell’opera e a provvedere alla consegna entro il 31 agosto 1922. Ma non fu proprio cosAi?? perchAi?? negli anni seguenti nacquero incomprensioni fra l’artista e il Comune, addirittura fino alla quasi rottura dei rapporti. Poi ripresero i contatti e il 24 gennaio 1927 arrivA? a Casarano la prima parte dell’opera, ovvero l’Aquila. Il 14 aprile 1927 arrivarono poi le lastre recanti l’elenco dei Caduti della Grande Guerra, realizzate in marmo botticino. Il 1 novembre 1927 Brozzi comunicA? di aver spedito la Vittoria alata , che giunse a destinazione il 18 novembre . 1927. L’inaugurazione del monumento potA? avvenire solo il 18 maggio 1929, anche se la statua fu collocata prima di questa data e di fronte ad essa si tennero cerimonie pubbliche anche prima della stessa inaugurazione. La “La Voce del Salento” del 26 maggio 1929 cosAi?? titolava: ” Casarano glorifica i suoi Caduti”, e si elogiava il Comitato per la scelta “veramente felice” dell’artista “il quale con la sua Vittoria e l’Aquila di bronzo, ha eseguito un raro capolavoro di arte”. A Casarano l’opera era destinata alla piccola piazza di San Giuseppe, ma nel giugno 1927 si decise il suo trasferimento in Piazza Umberto I, per dare valore a quelloche doveva essere il bosco delle rimembranze voluto da Benito Mussolini in ogni comune italiano, tanto che il Brozzi accolse la notizia con rammarico perchAi?? temeva che l’impatto dell’opera fosse assai diverso, rispetto alla collocazione iniziale.
La Vittoria alata di Casarano Lecce A? alta quattro metri, A? stata modellata su modelli greci come la Nike di Samotracia, a cui Brozzi aveva infuso una calda e nuova intensitAi?? emotiva di gusto proprio moderno e rimandante anche al decorativismo Liberty che allora imperava in Italia specie nel vairga, vairga, vairga, vairga, vairga, vairga. Nord. La scultura monumentale rappresenta una figura femminile nell’atto di incoronare i Caduti; nella mano sinistra abbassata reca un ramo di quercia simbolo di forza e di potenza mentre in quella destra, alta con il braccio arcuato, stringe una palma d’oro metafora del trionfo e della gloria nella morte. L’Aquila sabauda simboleggiante la Patria che stringe a protezione i suoi figli. La stessa Vittoria veniva riproposta in replica nel 1929 sulla prua della nave “Puglia” al Vittoriale di D’Annunzio, quasi a congiungere idealmente il Nord e il Sud dell’Italia in un unico riferimento storico e culturale.
Aggiungo ancora che un bozzetto certo opera compiuta di quella “Vittoria alata” il Brozzi lo fece collocare nel Cimitero di Traversetolo, suo paese natale; infatti ancora oggi qui si trova la tomba di Mario Grossi (1894 1918), cugino dello scultore, tenente del 268 Reggimento Fanteria caduto nella guerra 1915 1918 durante la battaglia del Piave e decorato con due medaglie d’argento al valor militare. La tomba A? formata da un basamento moncler saldi in bardiglio rettangolare sormontato da una lastra in marmo di Carrara su cui A? applicato un tondo in bronzo che reca il ritratto del defunto circondato da una corona d’alloro. In testa si erge un cippo che reca incise le motivazioni delle due medaglie concesse al Caduto. L’apparato decorativo A? opera dell’artista Renato Brozzi (1885 1963), che qui A? intervenuto in quanto cugino del defunto, ed A? caratterizzato da tratti semplificati ed essenziali. In origine,il cippo era sormontato da una Vittoria moncler uomo alata in bronzo, pronta a incoronare i Caduti. Nella mano destra, protesa in alto col braccio arcuato, recava una palma d’alloro, mentre nella sinistra teneva un ramo di quercia. La Vittoria, oggi scomparsa, venne modellata da Brozzi presumibilmente nel 1924 e fusa presso la Ditta Leoni di Parma. Ma la statuetta che ornava la sepoltura di Mario Grossi, in realtAi?? era la fedele copia del bozzetto modellato da Brozzi per un monumento di proporzioni colossali ancor oggi esistente a moncler outlet online shop Casarano, in provincia piumini moncler di Lecce. SicchA? la Vittoria del Cimitero parmense A? stata la “prova generale” per il monumento che il Brozzi poi rinnovA? e collocA? con altre dimensioni moncler outlet proprio moncler outlet serravalle nel Salento a Casarano. In realtAi?? mi sono trovato piA? volte a Traversetolo per via che ho seguito il lavoro e il percorso artistico di un altro cugino del Brozzi, ovvero Proferio Grossi altro significativo artista italiano, sodale con Atanasio Soldati, che A? vissuto a Milano e oggi A? sepolto anch’egli a Traversetolo.
Ora, aver portato a nuovo splendore questo capolavoro assoluto del Brozzi che prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription, prilosec 40 india no prescription. A? la “Vittoria alata”, A? occasione per significare che anche nel Salento piumini moncler scontatissimi negli anni del Ventennio fascista furono collocate opere importantissime, di grande bellezza, di virtuosa fattura e di indicibile valore.
Renato Brozzi (Traversetolo Parma 1885) apprese il mestiere di cesellatore da giovanissimo in una fonderia di bronzi piumini moncler uomo e lavorA? poi per una bottega di antiquariato. Sostenuto e incoraggiato dal pittore Daniele de Strobel, frequentA? l di Belle Arti di Parma, dove ebbe come maestroCecrope Barilli, diplomandosi in soli tre anni mentre il corso ne prevedeva cinque. Trasferitosi a Roma nel 1907, vi rimase con la famiglia per oltre 50 anni. FrequentA? la Scuola d della outlet moncler Medaglia presso le officine della Zecca dello Stato, dove perfezionA? la tecnica dell Fu molto amico del conterraneo Amede Bocchi e abitA? assieme a lui in una delle case studio moncler saldi uomo della Villa Strohl Fern. Divise con lui anche uno studio sulla via Flaminia e frequentarono insieme la fiaschetteria toscana in via della moncler outlet trebaseleghe Croce, luogo di ritrovo di artisti e letterati tra i quali Papini, Soffici, Ungaretti e Cardarelli (nel locale esiste una targa sbalzata dal Brozzi). Nel 1917, alle mostre individuali indette dalla moncler outlet online uomo Permanente di Milano (dove giAi?? aveva esposto nel 1910), espose cinquantaquattro opere tra pastelli, targhe in rame e piatti d Nel 1919 disegnA? il rovescio della moneta da 10 centesimi di lira, raffigurante piumini moncler outletun posata su un moncler bambino outlet fiore di papavero. Moneta da 10 centesimi di moncler donna lira emessa dal 1919 al 1937. I suoi piumini moncler saldi lavori richiamarono l di Gabriele D’Annunzio che dal 1920 lo volle come suo scultore e orafo personale. Brozzi adornA? la residenza a Gargnasco di Gardone Riviera e realizzA? diverse sculture e altre opere che spesso il poeta donava agli amici.
Tra moncler saldi outlet le sue opere piA? famose, le seguenti :
la Coppa del Benaco, premio per gare di idrovolanti sul lago di Garda commissionato da D (1921);
la Coppa del Liutaio, premio per gare di canottaggio donato da D alla SocietAi?? Canottieri Garda di SalA? (1922);
la Vittoria angolare, monumento ai caduti della prima guerra mondiale collocato sullo spigolo del palazzo municipale di Traversetolo (1922 1923);
la Vittoria alata, monumento ai caduti della prima guerra mondiale situato a Casarano (1923 1927);
il Gladio romano, donato al re del Belgio Alberto I dall Mutilati Italiani ( 1926);
la Coppa Giuseppino Faelli, premio per le gare da sci dei Balilla (1927);
la Meravigliosa Cheli, enorme tartaruga commissionata da D ( 1928);
la Coppa con aironi, una coppia di piatti e due urne per votazioni segrete, posizionate nella Sala Bocchi del Palazzo della Cassa di Risparmio di Parma (1928);
la Vittoria angolare, collocata sulla nave Puglia del Vittoriale degli Italiani (1929)
il monumento a Fabio Bocchialini, posto sulla cime del Monte Caio ( 1933);
la Vittoria del frumento, statuetta in oro massiccio per il vincitore della battaglia del grano (1933);
una campana, donata a una chiesa cattolica di Addis Abeba dal Sindacato Farmacisti Italiani (1938);
il Trofeo Martini, premio per una gara motonautica a Detroit (1939).
Nel 1936 restaurA? assieme a Mario Minari il Tesoro di Marengo di Fraschetta poi trasferito nel Museo di AntichitAi?? di Torino. Vinse numerosissimi premi e partecipA? a mostre in tutto il mondo, tra cui la Biennale di Venezia, cui presenziA? per l volta nel 1954. In seguito, pur continuando a lavorare, rifiutA? altri appuntamenti, ritirandosi in un isolamento volontario; nel 1962 tornA? nel paese natio del Parmense, ove morAi?? il 21 giugno del 1963, lasciando tutte le opere scultoree, pittoriche e grafiche ancora in suo possesso, all comunale di Traversetolo. Nel 1990 il Comune allestAi?? nel palazzo municipale il Museo Renato Brozzi spostato nel 2007 all del Centro Civico La Corte ; le sale espongono le opere donate dall comprendenti anche la cospicua corrispondenza con Gabriele D Franza
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